Nuovo riconoscimento a Fondazione Luigi Rovati e MCA – Mario Cucinella Architects

Fondazione Luigi Rovati
corso Venezia 52
Milano
Tra i numerosi riconoscimenti che hanno premiato il progetto del Museo d’arte della Fondazione Rovati a Milano, sviluppato da Mario Cucinella Architects, l’ultimo in ordine di tempo è il Compasso d’Oro 2024 per la categoria “Exhibition design”.

“Allestimento museografico e museologico attraverso il design che prende spunto dal rapporto con la tradizione della scultura, realizzando un ambiente emotivamente coinvolgente e sottolineando il rapporto tra fruitore e patrimonio culturale”. Con questa motivazione il progetto del Museo d’arte della Fondazione Rovati a Milano, sviluppato da Mario Cucinella Architects, è stato premiato con il Compasso d’Oro 2024 per la categoria “Exhibition design”, l’ultimo riconoscimento in ordine di tempo.

Competenze diverse, integrate tra loro e guidate dalla Fondazione hanno contribuito a un progetto premiato nella sua globalità, nella morfologia ricostruita degli spazi e degli ambienti, nelle infrastrutture digitali e in quelle energetiche sostenibili.

Il Museo

Il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati presenta una collezione di oggetti e reperti etruschi in dialogo con opere d’arte contemporanea e all’interno del percorso espositivo troviamo spazi e colori nuovi, con un forte livello di innovazione tecnologica, e servizi dedicati a educazione, formazione e ricerca per pubblici diversi. Come scrive Mario Cucinella, non si tratta solo di un museo ma di un luogo di produzione di nuove visioni culturali.

Il progetto di recupero architettonico

Il recupero architettonico di un palazzo dell’Ottocento, Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro, il suo ampliamento e l’unione di aree da adibire a museo: questa la complessità del progetto di Mario Cucinella Architects che ha compreso anche gli interni e gli allestimenti.

“L’idea che sostiene il progetto – dichiara MCA – è quella di fare del museo un luogo aperto alla città, in cui il visitatore, come un ospite di un semplice ma raffinato salotto cittadino, possa sostare, chiacchierare e incuriosirsi”.

Il piano nobile, che ospita la collezione di arte contemporanea, mantiene lo spirito e lo stile del palazzo: i pavimenti, i soffitti e gli arredi originali sono stati oggetto di un importante restauro conservativo.

I piani superiori dell’edificio sono stati studiati per ospitare le funzioni connesse all’attività museale, come biblioteca, sala conferenze, spazi per esposizioni temporanee e ristorante.

Tre grandi cupole in pietra caratterizzano invece una architettura ipogea che si estende anche sotto il giardino del palazzo con un riferimento esplicito alle tombe etrusche di Cerveteri.

Si scende da una scala intagliata nella pietra forte fiorentina, materiale estratto dalle cave tosco-emiliane, ricco di quarzo. Lo spazio espositivo in penombra è caratterizzato da 30.000 conci di pietra serena posata orizzontalmente su livelli stratificati e da forme sinusoidali sia nelle tre sale circolari che in quella ellettica. Le grandi teche che custodiscono i reperti sono state realizzate con un vetro prodotto e studiato appositamente per eliminare i riflessi e particolare attenzione è stata dedicata al progetto illuminotecnico per aiutare la fruizione delle opere esposte.

Le vetrine

Realizzate da Goppion su disegno di Mario Cucinella, le vetrine hanno richiesto un lungo processo di co-progettazione per conciliare alte prestazioni di conservazione, tenuta strutturale, forme innovative e miniaturizzazione dei vani tecnici ospitati nello zoccolo: 13 sono a isola con base quadrata e sistema di ripiani regolabili, mentre le altre 14 sono a base triangolare con piano inclinato in vetro. Gli oggetti sono collocati su piani metallici sorretti da lastre di vetro. Questa forma particolare vuole ridurre la distanza tra visitatori e opere esposte e al contempo favorire il dialogo tra opere e architettura delle sale. Tutte le vetrine sono dotate di illuminazione autonoma: in quelle a base quadrata sono presenti mini faretti LED e in quelle a base triangolare è stato aggiunto un pannello luminoso nella parte superiore.

Il progetto illuminotecnico

Il progetto dell’architetto Piero Castiglioni parte dalle funzioni dei diversi spazi e punta a valorizzare gli ambienti storici e contemporanei del palazzo.

L’illuminazione, realizzata da iGuzzini, al piano interrato, vero cuore espositivo del museo, prevede corpi illuminanti integrati nelle forme organiche architetturali, come richiesto da Mario Cucinella Architects. La luce radente di apparecchi Underscore InOut posizionati al di sotto della pavimentazione evidenzia volumi e texture nello spazio. Gli Underscore InOut permettono di seguire l’andamento curvilineo del perimetro e sono inseriti in una gola protetta rispetto al piano di calpestio con fascio luminoso direzionato verso la parete. L’illuminazione generale di questo spazio è data da incassi Laser, di piccolo diametro e con una finitura RAL speciale per integrarsi anche cromaticamente nell’ambiente.

L’illuminazione della facciata su corso Venezia si basa su piccoli accenti di luce dedicati a precise parti architettoniche dell’edificio e alla enfatizzazione dei telamoni, illuminati singolarmente da un proiettore, mentre per dare effetto tridimensionale alla facciata si è scelto di retroilluminare il balcone.

L’infrastruttura tecnologica e multimediale

Zeranta Edutainment si è occupata di sviluppare l’esperienza di visita immersiva e artistica del museo dedicato all’arte etrusca, progettando lo storytelling e producendo i contenuti multimediali. 12 video-proiettori nascosti nel soffitto danno vita nella sala ellittica del museo a un grande tappeto animato che mostra sul pavimento una rappresentazione dell’evoluzione della città etrusca e riproduce digitalmente alcuni segni che caratterizzano le opere esposte. Sono stati realizzati anche quattro cortometraggi animati con la tecnica del passo due proiettati nella sala cinema, mentre nella sala scrittura viene utilizzato il video mapping con proiezioni sui reperti più importanti per evidenziarne le iscrizioni presenti e la loro traduzione.

Dotdotdot ha progettato e sviluppato “Experience Guide”, un sistema digitale totalmente integrato e personalizzato sulle esigenze dei visitatori e del museo: un’audioguida location-based offre ai visitatori un’esperienza innovativa senza soluzione di continuità, mentre un sistema di back-office interconnesso e un’infrastruttura tecnologica aiutano il museo a monitorare e innovare la propria offerta. “Experience Guide” si basa infatti su un sistema e un’infrastruttura hardware in grado di rilevare la presenza delle persone nello spazio, una piattaforma software integrata con il sito web del museo, e un’app mobile pensata per accompagnare i visitatori in tutte le fasi della visita con contenuti audio ad hoc.

L’app realizzata permette l’accesso al museo senza obblighi di fare code o di ritirare il biglietto, accompagna con audio specifici il visitatore nello spazio grazie a un sistema di beacon installati nelle sale e permette di rilasciare in automatico i contenuti di approfondimento grazie al tracciamento della posizione esatta del visitatore nel suo percorso di visita, riducendo così sempre al minimo l’interazione diretta con il dispositivo utilizzato.

Experience Guide” permette inoltre allo staff del museo di modulare e gestire una serie di servizi, e soprattutto di poterne integrare di nuovi in base all’evolversi delle esigenze. L’infrastruttura offre uno strumento avanzato di analisi delle visite e dei flussi dei visitatori (il tempo di permanenza in una sala, il numero di persone in ogni area del museo, i contenuti audio ascoltati), consente l’integrazione di funzionalità di accessibilità personalizzate per persone con particolari esigenze, disabilità o fragilità, è in grado di integrarsi con un vasto numero di servizi digitali come, ad esempio, il ticketing e le vendite e i sistemi di CRM e CCMS.

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