Catalogo mostre
Robert Indiana allestimento
© Marco Cappelletti, opere © Morgan Art Foundation LLC, Artists Rights Society (ARS), NY
Arte Contemporanea

Robert Indiana. The Sweet Mystery

La mostra – una delle collaterali della Biennale di Venezia – offre una nuova prospettiva sull’arte di Robert Indiana, approfondendo i temi fondamentali della spiritualità, dell’identità e della condizione umana. Oltre 30 opere tra dipinti e sculture ripercorrono la carriera di un artista che – secondo le parole di Simon Salama-Caro, fondatore e direttore di The Robert Indiana Legacy Initiative – “ebbe il dono di entrare in profonda connessione con lo zeitgeist [spirito dei tempi] del pubblico, creando opere di grande intensità emotiva, complesse, innovative e sfaccettate”.

Il percorso espositivo, esteso lungo il secondo piano delle Procuratie Vecchie attraverso nove sale, affronta la produzione di Robert Indiana, con l’obiettivo di definire il carattere della sua arte e – al contempo – della sua complessa personalità. Le prime opere testimoniano il periodo vissuto da Indiana a New York, nel quartiere portuale di Coenties Slip. In quel luogo nascono gli esperimenti con materiali organici o di recupero, come Ginkgo, realizzato a partire dalle foglie degli alberi di ginkgo biloba che crescevano davanti all’appartamento dell’artista. Nella grafica della mostra ricorrono citazioni poetiche degli scrittori Herman Melville, Walt Whitman e Hart Crane, autori cari a Robert Indiana e – in generale – alla comunità queer di artisti e di poeti durante gli anni Cinquanta e Sessanta.

Nell’arte di Indiana, il linguaggio immediato della Pop Art diventa messaggero di inquietudini metafisiche. In The Electric American Dream (EAT/DIE/HUG/ERR) brevi parole compongono insegne luminose, alludendo a temi centrali nell’esistenza umana. Mentre il resto della mostra è caratterizzato da un’illuminazione diffusa e dal predominio del bianco, l’opera “elettrica” è inserita in un ambiente poco illuminato, allestito con una tonalità di grigio scuro. The Sweet Mystery, a cui è dedicato il titolo della mostra, recupera il motivo di Ginkgo, rendendo la foglia di ginkgo biloba un simbolo sintetico del senso della vita, come avviene nel Taijitu con l’unione dei due principi in opposizione, yin e yang. La mostra prosegue con una sezione dedicata alla parola greca agápē, che indica l’amore disinteressato: le sculture LOVE, AMOR e AHAVA (“amore” in ebraico) formano un trittico che trascende i confini materiali, trasmettendo un’idea di amore spirituale. Il percorso si chiude con il bronzo dipinto Ash, un tributo alle vittime dell’Hiv/Aids, realizzato in un periodo in cui sussisteva ancora molta ignoranza sulla natura della malattia. Con quest’opera, Robert Indiana lanciava un grido, non solo di aiuto nei confronti del largo pubblico, ma anche di protesta contro l’indifferenza dei governi.

Immagine di anteprima: Robert Indiana, LOVE, 1966, olio su tela, 121,9×121,9 cm. Fotografia: Courtesy of the McNay Art Museum, San Antonio, Texas; Artwork: ©2024 Morgan Art Foundation LLC/Artists Rights Society (ARS), NY/SIAE, Italy.

© Design People Soc. Coop.

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