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Titolo: Pierre Huyghe. Liminal
Date: 17 marzo – 24 novembre 2024
Spazio espositivo: Punta della Dogana, Dorsoduro 2, Venezia
Mostra a cura di: Anne Stenne in collaborazione con Pierre Huyghe Studio
Mostra promossa da: Palazzo Grassi – Punta della Dogana
Mostra prodotta da: Palazzo Grassi – Punta della Dogana in partenariato con il Leem Museum of Art di Seul
Sponsor: Bottega Veneta
Progetto di allestimento: Pierre Huyghe Studio e Anne Stenne
Immagine coordinata: Les Graphiquants, Parigi
Grafica della mostra: Les Graphiquants, Parigi
Ufficio stampa: Palazzo Grassi – Ufficio stampa; PCM Studio di Paola C. Manfredi – Federica Farci
Catalogo: Marsilio Arte
Ingresso intero e ridotto: € 18 | € 15
Da sinistra a destra: Pierre Huyghe, Offspring, 2018, Collezione Pinault; Offspring, 2018, Courtesy Leeum Museum of Art. Veduta della mostra, “Pierre Huyghe. Liminal”, 2024, Punta della Dogana, Venezia. Foto Ola Rindal © Palazzo Grassi, Pinault Collection

Pierre Huyghe. Liminal

“Liminal”, la mostra concepita da Pierre Huyghe in stretta collaborazione con la curatrice Anne Stenne, presenta nuove importanti creazioni dell’artista, affiancate a opere degli ultimi dieci anni, provenienti in particolare dalla Pinault Collection.

La mostra è stata realizzata in partenariato con il Leeum Museum of Art di Seul, dove sarà presentata nel febbraio 2025.

Pierre Huyghe si interroga da tempo sul rapporto tra l’umano e il non umano e concepisce le sue opere come finzioni speculative da cui emergono altre forme di mondo possibili.

Con “Liminal”, Pierre Huyghe trasforma Punta della Dogana in uno spazio dinamico e sensibile in costante evoluzione. La mostra è una condizione transitoria popolata da creature umane e non umane, e diventa il luogo in cui si formano soggettività in perenne processo di apprendimento, trasformazione e ibridazione. Le loro memorie si amplificano grazie alle informazioni captate a partire da eventi, percettibili e impercettibili, che attraversano la mostra.

Il percorso espositivo voluto da Pierre Huyghe impone al visitatore di abituarsi al buio degli spazi, perdendo così le certezze della propria percezione, visitatore che viene accolto nella prima sala da una donna senza volto, nuda in un luogo desertico, che appare su un grande schermo e si muove reagendo a stimoli che riceve attraverso sensori ambientali e si evolve mentre amplia la propria memoria: è Liminal, l’opera che dà il titolo alla mostra e introduce a lingue sconosciute che si autogenerano come in Idiom, o film autogenerati e montati in tempo reale dall’intelligenza artificiale come in Camata. Un allestimento essenziale lascia in primo piano le opere, il loro essere in divenire e il dialogo che instaurano con il visitatore.

Con “Liminal”, Pierre Huyghe rimette in discussione la nostra percezione della realtà fino a diventare estranei a noi stessi, da una prospettiva altra rispetto a quella umana, bensì inumana. Si inserisce quindi appieno nelle forme del tema che identifica la Sessantesima Biennale d’arte, Stranieri ovunque.

Immagine di anteprima: UUmwelt, 2018 © Pierre Huyghe – Kamitani Lab / Kyoto University and ATR. Courtesy the artist, Marian Goodman Gallery, Esther Schipper, Hauser & Wirth, Galerie Chantal Crousel, Taro Nasu. © Pierre Huyghe, by SIAE 2024

© Design People Soc. Coop.

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