La collezione permanente di scultura antica di Palazzo Massimo entra in dialogo con una serie di opere inedite di Massimiliano Pelletti, realizzate appositamente per la mostra. Secondo le parole dell’artista, il progetto si ispira alla definizione di “classico” e di “classicismo” data da Paul Valery: “L’essenza del classicismo è venire dopo. L’ordine presuppone un disordine che esso viene a sistemare. […] l’antico assume la sua piena funzione quando riemerge da un periodo di oblio, per diventare ancora più vero e presente”.
Otium o negotium?
Il percorso espositivo si articola all’interno della collezione permanente del palazzo. Pelletti ha selezionato una serie di opere antiche, per poi recuperare i modelli classici e riproporli con materiali insoliti e rari. Il dialogo tra le sculture classiche e quelle contemporanee si fonda sulla dialettica azione-inazione, coazione all’attività-contemplazione, proponendo una meditazione sulla natura umana e sul nostro tempo. In una realtà dove ormai l’uomo ha perso interesse per la vita contemplativa (l’otium latino), Pelletti reinterpreta e fa rivivere la cultura classica, invitando il visitatore a osservare e a riflettere per cogliere “concordanze” e “complementarietà” tra opere antiche e create ex novo.
Uno scambio di sguardi tra il nuovo e l’antico
Il vigore del Discobolo Lancellotti trova il suo contraltare in una figura speculare, che suggerisce un riposo all’insegna della quiete, mentre il ritratto di una giovane donna, presumibilmente la poetessa Saffo, viene reinterpretato con la ripresa della cromia delle sculture antiche in basalto. Pelletti ha utilizzato un raro onice nero e numerosi materiali policromi: grazie alla tecnica settecentesca del micromosaico, l’artista ha disegnato all’interno degli occhi della poetessa la costellazione delle Pleiadi, un omaggio ai versi di una breve lirica saffica. Nella Doppia Erma di Dioniso la divinità è stata raffigurata in due fasi della vita diverse. Pelletti ha staccato i due volti, storicamente posizionati di spalle, per porli uno di fronte all’altro, così da permettere l’incontro tra la giovinezza e l’età matura, tra il passato e il futuro.
Immagine di anteprima: Massimiliano Pelletti, Green Hermes, 2022, onice verde, cm 38 × 26 × 26, ed. 1/1