La mostra approfondisce la figura del pittore urbinate Mario Logli, ritraendolo come artista legato alla tradizione della sua terra d’origine e – parallelamente – interprete della contemporaneità, attento alla questione ecologica e alla tutela del patrimonio culturale. Il materiale e i dipinti esposti provengono dalla collezione della famiglia Logli e dal deposito dell’ateneo di Urbino dedicato all’artista.
Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni: dalla prima riaffiora il ricordo dell’infanzia dell’artista, passata a giocare e a sperimentare; nella seconda compare la tematica ecologica con gli “invasori”, figure sintomatiche di una crescente mancanza di rispetto dell’uomo nei confronti della natura; infine, nella terza sono esposte le “isole volanti”, geografie dell’anima propositive di un messaggio di tutela del patrimonio artistico, e si racconta l’amicizia e la comunanza di intenti con il pittore Mario Giacomelli. A corredare la mostra sono state disposte installazioni video, utili a permettere al visitatore una migliore conoscenza dell’artista urbinate. Nell’allestimento il colore predominante è un azzurro tendente al grigio, che richiama la questione dell’inquinamento e della deturpazione dei paesaggi marini, ricorrente nell’opera di Logli: non solo un pittore, ma anche un “custode della bellezza”.