La GAM di Torino dedica all’opera e all’universo creativo di Italo Cremona una mostra antologica che ripercorre l’intera produzione dell’artista. Attraverso circa 100 dipinti e una selezione di disegni e di incisioni, l’esposizione approfondisce il tema del notturno in quanto condizione espressiva, esistenziale e filosofica che produce sogni, incubi, apparizioni, immagini fantastiche. “Tutto il resto è profonda notte” è la frase con cui Cremona aveva concluso uno dei testi di Acetilene, rubrica della rivista “Paragone”, fondata da Roberto Longhi e da Anna Banti. Dal 18 ottobre l’esposizione si trasferirà al Mart di Rovereto, che ha collaborato con la GAM per la realizzazione della mostra.
Il percorso espositivo racconta – secondo un criterio cronologico – le stagioni artistiche di Italo Cremona, approfondendo in nove nuclei tematici le sue costanti espressive, di natura iconografica o poetica. Una delle sale centrali, eletta a “cabinet des folies”, ospita una selezione di dipinti dedicati al tema del fantastico, del grottesco e del surreale. Nella sezione successiva, la visione si sposta sulle architetture torinesi, dipinte come quinte di un segreto teatro cittadino, dove le facciate silenziose dei palazzi alludono sempre a uno spazio ulteriore. Per quanto riguarda l’ampia produzione di nudi, il tradizionale esercizio accademico assume un carattere onirico, così da rendere indistinguibile la realtà del corpo della modella dalla segmentazione pittorica dei suoi dettagli. In un allestimento dove si alternano tonalità di grigio, beige, lavanda e terra di Siena, il visitatore può scoprire gli aspetti più attuali e contemporanei dell’opera di un intellettuale irregolare, impegnato in numerosi ambiti creativi.
Una selezione di dipinti, fotografie e video dalle collezioni GAM, a cura di Fabio Cafagna, chiude idealmente il percorso espositivo, ispirandosi a una frase pronunciata da Cremona riguardo alla frontalità delle sue inquadrature: “Nei miei quadri c’è sempre qualcosa che tappa. Un tappo che chiude”. Quello che definiva come tappo era in realtà una piatta superficie pittorica che, pur possedendo un carattere claustrofobico, si apriva verso l’esterno con specchi, finestre e squarci. Tra gli artisti esposti figurano Gabriele Basilico, Jessie Boswell, Dadamaino, Luigi Ghirri, Mario Sironi e lo stesso Italo Cremona.
Immagine di anteprima: Italo Cremona, Inverno, 1939-1940, olio su tela, 115×115 cm, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris