Più di 80 opere, tra dipinti, acqueforti, acquerelli, pastelli, cui si aggiungono documenti fotografici e d’archivio, molti dei quali inediti, consentono di ripercorrere la vita di Berthe Morisot a Palazzo Ducale di Genova. La mostra, organizzata in collaborazione con il Musée des Beaux-Arts Jules Chéret di Nizza e con prestiti inediti degli eredi dell’artista, è un progetto di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura con Electa ed è curata da Marianne Mathieu, tra le più rinomate esperte dell’opera dell’unica donna tra i fondatori del movimento impressionista.
Tra gli intenti del progetto espositivo anche quello di illustrare l’influenza che i due soggiorni in Riviera di Berthe Morisot, negli inverni 1881-1882 e 1888-1889, hanno avuto sull’evoluzione della sua pittura e le reinterpretazioni dell’architettura locale nella sua residenza parigina.
Il percorso espositivo
Lungo le undici sale dell’Appartamento del Doge si ripercorre cronologicamente l’evoluzione della pittura di Morisot: dalle prime copie al Louvre ‒ in particolare di artisti italiani ‒ alla svolta impressionista. Un racconto della storia dell’arte della Parigi e della Costa Azzurra di fine Ottocento narrato in una scenografia in movimento ideata da Fabio Cherstic. Allo stesso tempo l’esposizione include una forte dimensione biografica, poiché l’arte della pittrice è cresciuta e si è sviluppata in ambito familiare.
Numerosi i ritratti a differenti età della figlia Julie, ma anche delle nipoti e di bambini fuori dalla cerchia familiare che Morisot dipinge con grande sensibilità tanto da poter essere definita anche “pittrice dell’infanzia”.
Sono presenti in mostra taccuini di schizzi che provano il grande lavoro alla base dei suoi dipinti, insieme a disegni a matita e pastelli che diventano anche opera autonoma, proprio come gli oli e gli acquarelli. L’esposizione affronta anche il tema del “non-finito”, una pratica pittorica che Morisot ha sperimentato anche in maniera radicale.
Il salotto-atelier
Un’intera sala è dedicata alla messa in scena del salone-atelier di Berthe Morisot, curato nei dettagli da lei stessa. Quando con il marito, Eugène Manet, fratello minore del famosissimo Édouard, fa costruire la residenza di famiglia a Parigi nel 1882, entrambi sono coinvolti direttamente nel progetto dell’appartamento. La sala principale è destinata non solo a ricevere gli ospiti, ma anche a diventare il luogo di lavoro dell’artista. La maquette esposta ricostruisce questo spazio, con una vetrata che si affaccia sulla strada e una finestra interna che separa la camera da letto al mezzanino dal salotto-atelier, finestra disegnata dalla stessa pittrice e ispirata a quelle della chiesa del Gesù di Nizza che aveva visitato.
Immagine di anteprima: Berthe Morisot, Ragazza in un parco, 1893, olio su tela, 90 × 81 cm, Tolosa, Musée des Augustins.
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