
Immaginare Roma. Le prospettive impossibili di Francesco Corni
Alle Terme di Caracalla, uno dei luoghi più simbolici dell’antica Roma, va in scena la prima grande mostra romana dedicata a Francesco Corni, archeologo-disegnatore scomparso nel 2020. Un omaggio alla sua straordinaria capacità di restituire, con il solo tratto a mano, una Roma che non c’è più, ma che grazie al disegno torna a esistere con una precisione e una poesia che sfidano anche la tecnologia digitale.
Le tavole
Promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma e dalla Fondazione Francesco Corni, la mostra presenta 60 tavole, oltre la metà delle quali inedite. Due ambienti delle Terme accolgono il visitatore in un viaggio che è insieme scoperta archeologica, sogno architettonico e lezione di alta divulgazione visiva. Nella prima sala, Corni ci guida “dal Campidoglio al Foro Boario”, tra templi, portici, spaccati urbani e mappe che mostrano la continuità fra Roma antica e contemporanea. Nella seconda, il focus si sposta su acqua, terme, cantieri, giochi pubblici e ingegneria romana, con tavole dedicate al Colosseo, alle Terme di Diocleziano e, naturalmente, a quelle di Caracalla – tra le ultime realizzate prima della sua morte.
L’archeologo e l’artista
Chiude la mostra la sequenza delle sei tavole sul colle vaticano, che illustrano in una efficace sintesi visiva l’evoluzione dell’area da orti imperiali a cuore monumentale della cristianità. È qui che si manifesta la vera grandezza di Corni: quella di un artista capace di tradurre il sapere in visione, l’archeologia in meraviglia, e di restituire a ogni visitatore l’illusione – e forse il privilegio – di vedere Roma con occhi nuovi.
Immagine di anteprima: Veduta della mostra. © Fabio Caricchia – SSABAP
© Design People Soc. Coop.