La mostra dei Musei Reali di Torino racconta il mestiere del pittore nel Seicento, adducendo come paradigma uno dei maggiori protagonisti della scena artistica dell’epoca: oltre 100 opere di Guercino e di artisti coevi ricostruiscono i vari aspetti della professione pittorica nel Seicento, quali le sfide del mestiere, i sistemi di produzione, l’organizzazione delle botteghe, le dinamiche del mercato e delle committenze, i soggetti più richiesti. Inoltre, per la prima volta dopo quattrocento anni vengono riunite le quattro grandi tele del ciclo Ludovisi.
La narrazione si sviluppa in 10 sezioni tematiche tra confronti, parallelismi e testimonianze: in apertura del percorso espositivo, l’autoritratto di Guercino introduce il visitatore agli esordi dell’artista, affiancati dai dipinti dei pittori di riferimento in ambito bolognese e ferrarese; in seguito, le prime opere di paesaggio, poste in analogia con quadri di Annibale Carracci e di Domenichino, preludono al periodo di affermazione di Guercino, con la nascita della sua Accademia e l’aumento delle committenze, tra le quali spicca la figura di Alessandro Ludovisi, futuro papa Gregorio XV; dopo un racconto dettagliato sull’organizzazione e sulle dinamiche della bottega di Guercino, le ultime tre sezioni della mostra illustrano alcuni temi e soggetti dell’epoca, indagati dal pittore (le novità scientifiche del pensiero di Galileo, la teatralità del Barocco e le “femmes fortes”, le grandi eroine del mito e della storia). AJF/DESIGN ha progettato l’allestimento, l’illuminazione e la grafica della mostra: il rosso veneziano e il blu lapislazzuli tipico di Guercino accompagnano le opere, che risaltano dal contrasto tra luce e ombra, mentre fotografie di grande formato accompagnano e arricchiscono le sezioni tematiche, mostrando – per esempio – una pagina del Libro dei Conti dell’artista o la collocazione originale della Madonna del Rosario.
Immagine di anteprima: Guercino, Il ritorno del figliol prodigo, 1627-1628, olio su tela, 125×163 cm, Galleria Borghese, Roma.
© Galleria Borghese. Dettaglio da fotografia: © Mauro Coen.