L’esposizione, che inaugura un ciclo di cinque mostre chiamato “I Grandi Maestri della Grecia Antica”, affronta la carriera e il clima storico-culturale in cui operò Fidia, attraverso una selezione di oltre 100 opere tra reperti archeologici, dipinti, manoscritti e disegni. Tra i prestiti eccezionali presenti spicca il Codice Hamilton 254 (esposto per otto settimane a causa della sua delicatezza), contenente la prima rappresentazione grafica del Partenone diffusasi in epoca moderna, opera del viaggiatore e umanista Ciriaco d’Ancona.
Il percorso espositivo segue un criterio tematico: in seguito al ritratto dello scultore e a una contestualizzazione storica, la sezione “Il Partenone e l’Atena Parthenos” si distingue per un’installazione multimediale interattiva (ispirata ai modelli della realtà virtuale e della realtà aumentata), che ricostruisce in 3D l’Acropoli di Atene, permettendo all’utente di muoversi intorno al Partenone e di cambiare la luce lungo l’arco temporale della giornata; inoltre, un’interfaccia touch offre la possibilità di esplorare il tempio nei suoi dettagli architettonici. Per quanto riguarda l’attività di Fidia al di fuori di Atene, la mostra espone un modello del tempio di Zeus a Olimpia, ricostruzione parziale in legno di tiglio e di noce, concessa in prestito dal Louvre. Nell’allestimento le opere sono accompagnate da tonalità di rosso e di grigio, mentre sui pannelli lungo il percorso vengono graficamente ricomposti nella loro integrità alcuni oggetti, ridisegnandone le parti mancanti in modo da aiutare il visitatore a conoscere il maggiore tra “i grandi maestri” dell’arte greca di epoca classica.