La mostra consiste di un racconto fotografico della Cina, un paese in costante sviluppo economico, che nell’ultimo secolo ha subito radicali trasformazioni culturali. Il progetto è promosso dall’agenzia Magnum Photos, per cui numerosi fotografi hanno realizzato reportage sulla Cina, tra cui Martin Parr e Marc Riboud, a cui è dedicata l’esposizione. Andréa Holzherr, curatrice per Magnum Photos, e lo stesso Martin Parr si sono occupati della curatela della mostra.
Il percorso espositivo comprende oltre 70 fotografie e propone due sguardi diversi sulla Cina. Riboud immortalò la quotidianità del popolo cinese, dall’ambito pubblico a quello privato. Il primo scatto dell’artista francese risale al 1956 e ritrae una donna sul treno diretto a Canton. Riboud visitò l’immenso paese numerose volte: nel 2010 intraprese un ultimo viaggio in Cina, all’età di ottantasette anni, qualche anno prima della sua scomparsa. D’altra parte, Martin Parr iniziò a frequentare la Cina soltanto a partire dal 1985. Il fotografo inglese, affascinato dalla società consumista in tutti i suoi aspetti, racconta una Cina più moderna, meno chiusa nei confronti della cultura dell’Occidente. Nei dodici scatti del suo primo reportage cinese, Martin Parr racconta il fenomeno di industrializzazione del paese e il mondo del tempo libero, spesso non così dissimile da quello della società occidentale. Infatti, nel 1997 il fotografo inglese affermò che “la Cina di oggi assomiglia molto a Chicago”.
Nell’allestimento predomina una tonalità di grigio chiaro; su una fascia rossa corrono i nomi dei fotografi e le didascalie degli scatti esposti. Il visitatore è accolto da una grande mappa rosso Cina, su cui è possibile ripercorrere le varie tappe dei diversi viaggi di Riboud e Parr.