
Brancusi. Scolpire il volo
Quale luogo migliore delle Uccelliere Farnesiane di Roma per esporre un gruppo di opere di Brancusi legate al tema del volo, come sottolinea uno dei curatori della mostra, Philippe-Alain Michaud, insieme ad Alfonsina Russo, Maria Laura Cavaliere e Daniele Fortuna.
L’esposizione, organizzata dal Parco archeologico del Colosseo in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi, presenta per la prima volta a Roma alcune opere dello scultore Constantin Brancusi, considerato il padre della scultura moderna.
Brancusi si ispira al mondo della natura e ai miti fondatori di civiltà antiche ed è influenzato dalle tradizioni della sua terra natale, una regione rurale della Romania ai piedi dei Carpazi. Il bestiario degli uccelli, centrale nella sua produzione, simboleggia il volo e l’emancipazione dalla materia.
Il percorso espositivo
Nella prima sezione, dedicata alla scultura, sono esposte Il Gallo (1935), L’Uccellino (1928) e Leda (1920-1926), opere emblematiche della ricerca dell’artista che inventa una figurazione simbolica per esprimere l’essenza dell’animale, attraverso la semplificazione delle forme e l’eliminazione di qualsiasi tipo di dettaglio. L’artista abbandona la tecnica tradizionale del modellato privilegiando l’intaglio diretto del marmo, della pietra, del legno, per far emergere lo spirito della materia. A queste opere si aggiunge una selezione di sculture antiche che arricchiscono il percorso: statue, balsamari, are e sonagli di età romana che raccontano come le espressioni artistiche del passato abbiano influenzato Brancusi.
La seconda sezione è dedicata alla fotografia e al cinema, mezzi utilizzati dall’artista per documentare ed esaltare le qualità plastiche delle sue opere.
L’allestimento
L’allestimento, curato dall’architetto Dolores Lettieri, mette in evidenza la dicotomia tra il bianco, il colore dell’atelier di Brancusi, considerato un vero e proprio elemento progettuale, e il nero, un richiamo alla camera oscura e all’alchimia del processo fotografico.
Immagine di anteprima: veduta della mostra. © Simona Murrone
© Design People Soc. Coop.