La mostra ripercorre – con l’esposizione di oltre 50 dipinti – l’intera carriera della pittrice secentesca Artemisia Gentileschi, approfondendo più in generale il ruolo delle donne nel mondo dell’arte tra Cinquecento e Settecento e la diffusione delle novità caravaggesche nell’ambito della pittura genovese.
Il percorso espositivo ha come tema principale il racconto della vita di Artemisia, interpretata nel senso di una coraggiosa rivalsa dall’esperienza tragica dello stupro da parte di Agostino Tassi. L’allestimento riprende le tonalità che caratterizzano i dipinti esposti e celebra l’importanza della donna nella storia dell’arte, accompagnando le opere in esposizione con la riproduzione di motivi ornamentali tipici degli abiti femminili dell’epoca. Per quanto riguarda la multimedialità, una sala immersiva è interamente dedicata alla vicenda della violenza sessuale subita da Artemisia e del conseguente processo; d’altra parte, un’installazione audiovisiva simula la visita del Casino delle Muse di Orazio Gentileschi e Agostino Tassi, affresco realizzato in Palazzo Pallavicini Rospigliosi di Roma, perlopiù chiuso al pubblico. Un video documenta l’esplosione della bomba che nel 2020 a Beirut danneggiò Ercole e Onfale (dipinto attribuito ad Artemisia Gentileschi), che è stato qui esposto per la prima volta dopo il restauro.