Ca’ Pesaro dedica una rassegna monografica ad Armando Testa, con lo scopo di illustrarne la poliedricità in qualità di pittore, scultore, disegnatore e creatore di brillanti suggestioni figurative nel campo della pubblicità. L’esposizione rivolge uno sguardo complessivo alla lezione di Testa e al suo lascito artistico, rivelando anche aspetti inediti della sua produzione. La pluralità dei suoi linguaggi espressivi, sperimentati nel corso di una carriera più che trentennale, meritò la definizione di “visualizzatore globale” da parte dello studioso di estetica Gillo Dorfles.
Il percorso espositivo ricostruisce la carriera di Armando Testa, a partire dagli esordi torinesi presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia sotto l’insegnamento di Ezio D’Errico. Durante il secondo dopoguerra, l’artista iniziò a creare alcune delle sue più geniali e iconiche invenzioni per aziende come Martini & Rossi, Carpano, Borsalino e Pirelli. Gli anni Cinquanta e Sessanta videro la nascita delle immagini e delle animazioni per la televisione, con personaggi, suoni e gesti che sono rimasti nella storia della pubblicità e della cultura internazionale. In mostra sono poste a confronto le diverse fasi delle sue creazioni, dal bozzetto dipinto su tela ai manifesti e alle rese plastiche. Davanti alla celebre sfera rossa sospesa sopra una mezza sfera del Punt e Mes, un’imponente realizzazione plastica di Pippo, l’ippopotamo azzurro ideato per i pannolini Lines, occupa gli spazi barocchi di Ca’ Pesaro, mentre – in un angolo della stanza – tre sagome dell’elefante-pneumatico disegnato per Pirelli sono collocate su piattaforme color grigio chiaro. L’attivismo sociale di Armando Testa è testimoniato in mostra da alcune interviste e contributi video, tra cui il documentario Armando Testa – Povero ma moderno (2009), diretto da Pappi Corsicato.