La metropolitana di Napoli si arricchisce di una nuova “Stazione dell’arte”

Il mare è il tema scelto per la stazione San Pasquale della Linea 6 della metropolitana di Napoli che si colloca nella parte centrale della riviera di Chiaia. Realizzata su progetto dell’architetto italo-sloveno Boris Podrecca è arricchita con opere dell’artista austriaco Peter Kogler. L’interno è stato costruito su cinque livelli come fosse una discesa nel mare.

“Il mio progetto di stazione è come una discesa sulla spiaggia che un tempo arrivava fino ai palazzi”. Questa la visione da cui è partito il progetto dell’architetto Boris Podrecca per la stazione San Pasquale della Linea 6 della metropolitana di Napoli, realizzata da Webuild in consorzio con Moccia Irme, per conto del Comune di Napoli e di Hitachi Rail, la concessionaria dell’opera. La stazione serve la zona centrale di Chiaia, l’area di via Caracciolo e, grazie a un ascensore che porta direttamente nel grande parco urbano, la Villa Comunale che ospita la stazione zoologica Anton Dohrn e l’Acquario.

Le “Stazioni dell’arte”

La realizzazione rientra nel progetto “Stazioni dell’arte”, promosso dall’Amministrazione comunale della città per dare qualità estetica ai luoghi della mobilità pubblica, riqualificare il tessuto urbano e dotare Napoli di una importante raccolta di arte contemporanea. Architetti e designer di fama, con il coordinamento di Achille Bonito Oliva, si sono cimentati nella progettazione di queste stazioni sotterranee che rappresentano uno dei più importanti e ampi interventi di architettura e arte pubblica degli ultimi vent’anni.

La stazione di San Pasquale

La realizzazione della fermata è stata anche una occasione di riqualificazione di largo Pignatelli che si estende a ridosso dell’omonima Villa, trasformata in una nuova e accogliente piazza attrezzata con panchine e spazi verdi.

L’interno della stazione ha una struttura in calcestruzzo armato su cinque differenti livelli, lunga 100 metri e alta 35, che raggiunge i 22 metri sotto il livello del mare ed è stata costruita come se fosse una discesa nel mare, richiamando il relitto di un antico vascello posato nelle profondità marine. Il mare è evocato da grandi pannelli colorati in tre distinte declinazioni di blu che rivestono le pareti, forme astratte che simulano le onde marine, opera di Peter Kogler, uno dei pionieri della digital art. La rete metallica superiore assume la forma di una vela tipica di una imbarcazione e ospita una serie di monitor digitali che raccontano gli eventi culturali in corso in città. L’idea del natante inabissato è rievocata anche dalla presenza degli oblò simulati, grazie a corpi illuminanti di forma circolare, sulle pareti in acciaio corten che ricoprono il corpo centrale della stazione e fungono anche da punto di illuminazione del piano banchina.

L’illuminazione interna ed esterna è stata curata da Filippo Cannata in modo da integrarsi nell’architettura, sottolineandone la forma e guidando i viaggiatori.

© Design People Soc. Coop.

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