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Titolo: L’incanto di Orfeo. Nell’arte di ogni tempo, da Tiziano al contemporaneo
Date: 20 marzo – 8 settembre 2024
Spazio espositivo: Palazzo Medici Riccardi, via Cavour 3, Firenze
Mostra a cura di: Sergio Risaliti e Valentina Zucchi
Mostra promossa da: Città Metropolitana di Firenze
Mostra prodotta da: MUS.E
Progetto di allestimento: Luigi Cupellini
Realizzazione dell’allestimento: Avuelle; Baldanzi Massimo; Fogli David; Opera Laboratori Fiorentini; Philiobiblion di Claudius Schettino; Ranfagni Simone
Progetto illuminotecnico: Andrea Vannetti
Illuminotecnica: Andrea Vannetti
Immagine coordinata: Frush Design – Giuditta Valentina Gentile
Grafica della mostra: Frush Design – Giuditta Valentina Gentile
Multimedialità: Nicola Neri e Gabriele Busi (foto e video)
Ufficio stampa: Città Metropolitana di Firenze – Michele Brancale; Tabloid – Ludovica Zarrilli
Catalogo: Silvana Editoriale
Ingresso intero e ridotto: € 15 | € 10
Allestimento Orfeo Firenze
© Nicola Neri

L’incanto di Orfeo. Nell’arte di ogni tempo, da Tiziano al contemporaneo

Da un progetto di Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento, la mostra celebra la figura di Orfeo tra mondo antico e contemporaneo, con l’esposizione di circa 60 opere tra dipinti, sculture, disegni, manoscritti, installazioni e film. Il leggendario cantore della Tracia, emblema della religione misterica dell’orfismo e protagonista di numerosi miti e poemi classici, divenne uno dei soggetti privilegiati dell’arte e della filosofia a Firenze durante il Rinascimento, in particolare nell’ambito della corte medicea: da allora, la figura di Orfeo ha continuato a essere fonte di ispirazione per compositori musicali, scrittori teatrali, filosofi, poeti e pittori. La mostra prende ispirazione dall’Orfeo che incanta Cerbero di Baccio Bandinelli, custodito nella stessa sede di Palazzo Medici Riccardi.

L’Orfeo intento a incantare gli animali di Luca Della Robbia, calco di una delle formelle del campanile di Giotto, apre il percorso espositivo, che ripercorre per tappe la leggenda del cantore: la prima sala illustra le avventure con gli Argonauti attraverso le opere di Alberto Savinio, Fausto Melotti e Luigi Bonazza, mentre la morte di Euridice è rappresentata dai dipinti di Tiziano, Eugène Delacroix e Gustave Moreau. Dopo l’intermezzo delle “Variazioni sul mito” (con le scenografie e i costumi di scena di Giorgio De Chirico per l’Orfeo di Claudio Monteverdi rappresentato dal Maggio Musicale Fiorentino nel 1949), la discesa agli Inferi e la seconda perdita dell’amata, nelle opere di Anselm Feuerbach e Odilon Redon, preludono al finale, con l’Orpheus di Cy Twombly e il sottofondo musicale dell’omonimo balletto di Igor Stravinskij. Nell’allestimento una tonalità rosa antico fa da sfondo alle opere, mentre i versi dei Sonetti a Orfeo di Rainer Maria Rilke lungo le parenti accompagnano il visitatore nel percorso.

Immagine di anteprima: dettaglio da Gerrit van Honthorst detto Gherardo delle Notti, Orfeo incanta gli animali, 1620-1656 ca., Palazzo Reale, Napoli

© Design People Soc. Coop.

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