La mostra riunisce 320 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, opere in vetro e metallo, tessuti, medaglie, libri illustrati, manoscritti e gioielli, al fine di raccontare la profonda influenza dell’arte italiana trecentesca e quattrocentesca sul movimento inglese dei Preraffaelliti. Altra peculiarità è l’attenzione per le figure femminili che non furono solo muse, ma contribuirono attivamente a plasmare l’identità estetica del movimento con una produzione ampiamente rappresentata nell’esposizione.
Il percorso espositivo è organizzato sulla base del concetto di re-invenzione, aspetto riscontrabile anche nella collocazione delle opere negli spazi architettonici del complesso museale: la navata centrale della chiesa di San Giacomo ospita dipinti di maestri della tradizione italiana quali Beato Angelico e Botticelli, mentre nella cappella Albicini è proposto un confronto tra i quattro quadri di Frederick Cayley Robinson esposti e alcune opere di Piero della Francesca, mostrate in un video. La sala degli affreschi è stata completamente riprogettata, in modo da rendere le opere presenti assolute protagoniste: due grandi totem a base triangolare si relazionano con le pareti circostanti e con due tavoli espositivi centrali, rendendo lo spazio al contempo dinamico e contemplativo. Sullo scalone monumentale è stata installata una grande parete con una carta da parati, disegnata dal preraffaellita William Morris. Nell’allestimento curato dallo Studio Lucchi & Biserni è prediletto il colore verde pavone, frequente nelle opere esposte e simbolico della natura e della rinascita primaverile.
Immagine di anteprima: dettaglio da Dante Gabriel Rossetti, La vedova romana, 1874, Museo de Arte de Ponce. © The Luis A. Ferré foundation, Inc.