La mostra affronta con taglio monografico il tema delle acconciature femminili in epoca rinascimentale, esponendo circa 70 opere tra dipinti, sculture, monete antiche, medaglie moderne, disegni e volumi a stampa. Il titolo richiama una delle più celebri acconciature, quella dell’imperatrice Faustina Maggiore: il suo busto divenne un celebrato modello artistico e la sua capigliatura finì per essere adottata da molte donne, specialmente in Veneto.
Il percorso si snoda attraverso otto sale: dopo un prologo dedicato al tema della “chioma di Berenice”, è raccontata la riscoperta del ritratto di Faustina Maggiore e della sua acconciatura, per poi ripercorrere in sintesi la storia del ritratto femminile nell’arte greca e romana; nelle due sale successive è proposto un confronto tra acconciature femminili e maschili nel Rinascimento, entrambe influenzate da modelli antichi; la quinta sezione è dedicata all’interesse di Michelangelo per la raffigurazione dei capelli femminili; dopo aver evidenziato la valenza sociale delle varie pettinature femminili, è considerata l’attenzione del mondo cinematografico per le acconciature di donne antiche e moderne; l’ultima sala documenta come l’acconciatura di Faustina abbia continuato a esercitare fascino anche nell’età neoclassica, in particolare nella ritrattistica di Antonio Canova. Nell’allestimento è predominante una tonalità di blu scuro, a cui è talvolta abbinato il grigio: colori che ritroviamo nei pannelli che riproducono su grandi formati immagini legate ai temi delle sezioni, come – in apertura della mostra – la rappresentazione della Chioma di Berenice su un’antica carta celeste, e citazioni di autori di epoche diverse. Ad accompagnare la visita, è stato realizzato un percorso sensoriale tra due identità olfattive, prodotte sulla base di antichi ricettari cinquecenteschi in collaborazione con Integra Fragrances, che rende la fruizione della mostra più coinvolgente ed emozionale; d’altra parte, una sala è dedicata a un video, montato dalla Cineteca Italiana di Milano.