La mostra ripercorre l’intera vita umana e lavorativa di Helmut Newton attraverso materiale d’archivio, riviste, libri e fotografie, per documentare il metodo e le sperimentazioni di un innovatore nel campo degli shooting di moda. L’eredità dell’artista è stata promossa dalla Fondazione Le Stanze della Fotografia anche con l’esposizione delle opere vincitrici di una open call per fotografi under 30, che prevedeva l’invio di tre scatti ispirati alla frase di Helmut Newton “Il mio lavoro come fotografo è quello di sedurre, divertire e intrattenere”.
Il percorso espositivo, ripartito in sei sezioni secondo un criterio cronologico, si apre con gli esordi di Newton, berlinese di origine ebraica, che – fuggito dalle persecuzioni naziste nel 1938 – aprì un piccolo studio fotografico a Melbourne, finché non ottenne nel 1956 un contratto con British Vogue a Londra, aprendosi la strada nel mondo della moda. Gli anni Sessanta sono segnati dal trasferimento a Parigi e dalla definizione di uno stile innovativo, caratterizzato dalla presenza dell’elemento narrativo. Nel 1981 Newton sviluppa per Vogue Italia e per Vogue France i dittici Naked and Dressed, dove le modelle sono ritratte prima vestite, poi – nelle stesse pose – prive degli abiti: il passaggio alla fotografia di nudo è documentato in mostra anche dai Big Nudes, destinati sia alle pagine delle riviste sia a stampe a grandezza naturale. Gli spazi espositivi sono stati progettati fin dall’inizio dallo studio APML_Architetti Pedron / La Tegola in modo da ampliare e valorizzare gli ambienti per le mostre, installando pareti leggere e movibili che, come quinte teatrali, sono rimodulabili per i diversi allestimenti. L’architetto Alessandro Pedron ha pensato un’illuminazione omogenea e diffusa, integralmente artificiale, con bassi livelli d’illuminamento (circa 80 lux) in modo tale da enfatizzare la resa visiva delle fotografie esposte. Le fotografie, tutte all’interno di cornici nere, sono state collocate perlopiù su pannelli color grigio chiaro, ai quali fanno da contorno tonalità accese di giallo, rosso, arancione e blu elettrico; alcuni scatti si riflettono su specchi deformanti, creando effetti suggestivi.