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Titolo: Napoli a Bergamo. Uno sguardo sul ’600 nella collezione De Vito e in città
Date: 23 aprile – 1° settembre 2024
Spazio espositivo: Accademia Carrara, piazza Giacomo Carrara 82, Bergamo
Mostra a cura di: Elena Fumagalli, con Nadia Bastogi
Mostra promossa da: Fondazione Accademia Carrara, in collaborazione con la Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito e Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo
Mostra prodotta da: Accademia Carrara, in collaborazione con la Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito e Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo
Sponsor: LVF; Fra.mar; Lovato Electric; Iterchimica; Icis
Progetto di allestimento: Antonio Ravalli Architetti – Antonio Ravalli
Realizzazione dell’allestimento: Barachetti Service, Bergamo; Gruppo Colleoni, Bergamo; Colorificio Duesse, Brescia; Italvideo, Bergamo; Mimec, Treviso; Peroni, Varese; Riva Color, Bergamo; Santini Pubblicità, Bergamo
Immagine coordinata: Alessandro Simoni e Nino Busani; Andrea Rossato
Grafica della mostra: Alessandro Simoni e Nino Busani; Andrea Rossato
Multimedialità: NEO – Narrative Enviroments Operas, Milano (progetto multimediale)
Ufficio stampa: Adicorbetta; Accademia Carrara – Andrea Rossato
Catalogo: Skira
Ingresso intero e ridotto: € 15 | € 13
Video Luca Giordano, Passaggio del mar Rosso
Courtesy Fondazione Accademia Carrara

Napoli a Bergamo. Uno sguardo sul ’600 nella collezione De Vito e in città

Con 40 opere la mostra racconta una pagina della storia dell’arte finora poco approfondita: il rapporto tra la città di Bergamo e la pittura napoletana durante il Seicento, mediato da Venezia tramite mercanti che commerciavano con il Viceregno di Napoli. Per realizzare questa esposizione, l’Accademia Carrara ha ottenuto il prestito di oltre 20 dipinti dalla Fondazione De Vito, nata per disposizione testamentaria dello studioso e collezionista Giuseppe De Vito, napoletano d’origine e milanese d’adozione.

La parte iniziale del percorso espositivo comprende proprio i prestiti della Fondazione De Vito, che testimoniano la pittura a Napoli tra 1620 e 1670, dai caravaggeschi Battistello Caracciolo e Jusepe de Ribera al “Guido Reni napoletano” Massimo Stanzione, fino a Mattia Preti. A Luca Giordano è dedicata la sala centrale della mostra, trait-d’union con la seconda parte (dedicata ai pittori giunti da Napoli a Bergamo): quattro tele giovanili raffiguranti scene di martirio sono esposte per la prima volta al grande pubblico, insieme all’Incoronazione di spine, definitivamente restituita al catalogo di Luca Giordano in seguito al restauro e agli studi condotti; l’ampio telero del Passaggio del Mar Rosso, collocato nella basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, è rievocato da una proiezione video (realizzata da NEO narrative enviroments operas, Milano) e dalla sua versione “in piccolo” di Antonio Clifrondi. La sezione finale ricostruisce l’attività di Nicola Malinconico, allievo di Luca Giordano, giunto a Bergamo nel 1693. Nell’allestimento, progettato dall’architetto Antonio Ravalli, il rosso veneziano, una tonalità molto scura di grigio, il violetto, il rosa e un azzurro opaco accompagnano le opere, messe in evidenza dall’illuminazione tramite il contrasto tra luce e ombra.

Immagine di anteprima: dettaglio da Luca Giordano, Lapidazione di San Paolo, 1660-1665, Pedrengo (Bergamo), chiesa di S. Evasio Vescovo e Martire, © Parrocchia di S. Evasio Vescovo e Martire

© Design People Soc. Coop.

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