Prima tappa di un tour internazionale, la mostra racconta il processo creativo delle produzioni di Domenico Dolce e di Stefano Gabbana, dalla loro ideazione (“il cuore”) alla loro realizzazione a mano: i pezzi unici delle collezioni Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria sono posti in dialogo con installazioni immersive e opere di arte digitale, commissionate appositamente per l’esposizione. In apertura della mostra, alcuni dipinti di Anh Duong, realizzati tra 2012 e 2024 e ispirati al Grand Tour delle collezioni Alta Moda, omaggiano la creatività dei due celebri stilisti.
Ogni stanza del percorso espositivo rende omaggio a un aspetto dell’arte italiana, che – come sottolinea la curatrice Florence Müller – ha sempre esercitato una notevole influenza sulle produzioni di Dolce&Gabbana: la sala dedicata al vetro veneziano è adornata da specchi (Barbini Specchi Veneziani) e da lampadari (Barovier & Toso), pensati per riflettere i dettagli dei ricami e dei cristalli presenti sugli abiti, mentre la sala de “Il Gattopardo” replica in un setting immersivo la celebre scena del ballo del film di Luchino Visconti, tratto dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Nello spazio dedicato alla devozione le creazioni alternano il nero e l’oro in un’atmosfera barocca. Nella parte centrale della mostra sono riprodotti gli ambienti delle sartorie e dei laboratori della casa di moda, dove – ogni venerdì – i visitatori potranno possono vedere all’opera sarti e artigiani. “Vestire l’architettura e la pittura” è caratterizzata da un’installazione immersiva che ricorre al videomapping (realizzata da Blow Factory) in dialogo con le opere d’arte rinascimentali che adornano gli abiti esposti, mentre le tre sezioni successive sono dedicate al legame di Dolce&Gabbana con la Sicilia, patria di Domenico Dolce: ne “Le tradizioni siciliane” è esposta un’installazione decorata a mano da maestri pittori della maiolica e del Carretto Siciliano, la cui produzione è documentata in mostra da un video, mentre ne “Il Barocco bianco” la Collezione Alta Moda “Stucchi” celebra la maestria di Giacomo Serpotta; ne “Le divinità in sogno” gli dèi greci si materializzano sotto forma di abiti, provenienti dalla Collezione Alta Moda presentata alla Valle dei Templi di Agrigento. Chiude il percorso espositivo “L’Opera”, dove gli abiti, ispirati alle opere più amate dagli stilisti, appaiono sul palcoscenico di un teatro all’italiana, allestito per l’occasione.
L’allestimento si distingue per la capacità di introdurre il visitatore in un percorso che bilancia elementi analogici e digitali, offrendo una narrazione scenica che interagisce sinergicamente con le opere esposte.