Nella ricorrenza dei trent’anni dalla scomparsa di Ayrton Senna, la mostra ripercorre la carriera sportiva ed esplora il lato umano del pilota brasiliano. Insieme alle vetture più significative guidate da Senna, dalle esperienze sui kart fino alle monoposto di Formula 1, sono esposti documenti, pubblicazioni e memorabilia. Il curatore Carlo Cavicchi e il direttore del Museo Nazionale dell’Automobile Lorenza Bravetta, figura da anni centrale nel campo della fotografia in Italia, hanno selezionato per l’esposizione 114 scatti dei maggiori fotografi sportivi dell’epoca, tra i quali Angelo Orsi, che fu amico dello stesso Senna.
Il progetto allestitivo di Francesco Librizzi
L’allestimento, progettato dall’architetto Francesco Librizzi, si sviluppa su una superficie di 1.500 metri, estendendosi anche alla piazza del Museo, dove i visitatori sono accolti da un’installazione suggestiva: per mezzo della pelle vetrata è riprodotta la bandiera del Brasile, che Senna sventolava dopo ogni vittoria.
Nel percorso espositivo Librizzi ha voluto rievocare visivamente l’atmosfera della griglia di partenza. Davanti alle macchine, schierate in attesa del via, il visitatore è invitato a immaginare intorno a sé anche i meccanici, le ombrelline, le pubblicità e gli ospiti vip. Anche l’illuminazione è stata ideata per accentuare la sensazione di partecipare a una gara, con fasci di luce bianchi e neri che creano riflessi sulle vetture, in modo da farle apparire quasi in movimento come durante una corsa. Le citazioni di Senna, riportate in grafica, e le installazioni audiovisive, proiettate su sei grandi pannelli, permettono di conoscerne il lato più intimo. Alla fine dell’itinerario della mostra, l’ultima vettura Williams guidata da Senna è esposta accanto al piantone dello sterzo, malauguratamente modificato prima del tragico incidente di Imola.