La mostra racconta le origini e la storia del teatro nell’antica Roma (in particolare, durante l’età augustea): le 240 opere esposte sono accompagnate da numerose installazioni multimediali, realizzate “ad hoc” per permettere al visitatore di calarsi all’interno del mondo teatrale antico, interagendo con i suoi protagonisti per mezzo di interventi recitati da attori. Il filo conduttore della mostra è costituito dalle antiche maschere teatrali esposte, nelle quali il visitatore può riconoscere alcuni “caratteri” tramandati al teatro moderno.
Il percorso espositivo, articolato in sette sezioni secondo un criterio cronologico, prende inizio dalle origini dionisiache del teatro e dal suo ruolo nella pòlis democratica di Atene, per poi mettere in risalto il contributo fornito da alcune pratiche etrusche, magnogreche e italiche alla nascita del teatro a Roma (nel 240 a.C., con la rappresentazione di un dramma di Livio Andronico). “La commedia a Roma” ha come protagonisti Plauto e Terenzio, l’uno autore dal linguaggio più diretto e di ispirazione aristofanea, l’altro scrittore di carattere moralistico e tipicamente menandreo; invece, “La tragedia a Roma”, che offre scarse testimonianze per quanto riguarda l’età repubblicana, ha come protagonista Seneca. Nella sezione dedicata agli attori, ai danzatori, ai musici e ai mimi, alcuni strumenti musicali antichi sono stati riprodotti in copia, per permettere ai visitatori di sperimentarne il suono. In seguito, viene raccontato il passaggio a Roma dai palcoscenici in legno ai primi teatri in muratura, avvenuto con la costruzione del Teatro di Pompeo (61-55 a.C.). Nell’ultima sezione il visitatore ritorna nella contemporaneità, scoprendo l’“Attualità del classico” attraverso locandine storiche del teatro greco di Siracusa, montaggi video di messe in scena e altre testimonianze materiali e fotografiche. Nell’allestimento, progettato dallo scenografo teatrale Giovanni Carluccio, oltre a tonalità di avio e di arancione chiaro, ricorrono i colori tipici della pittura pompeiana, mentre ad alcune opere fa da sfondo un pannello che simula un sipario; nella ricostruzione di un piccolo modello di teatro ligneo, il visitatore può diventare uno spettatore romano antico, assistendo al filmato di una performance con attori in maschera.