Una mostra dedicata ai “maestri” dell’arte contemporanea italiana quella aperta ai Musei Reali di Torino fino al 2 marzo 2025. 79 opere di 21 artisti tra i più rappresentativi, provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, che testimoniano una stagione senza precedenti nel panorama dell’arte del secondo dopoguerra.
Prodotta da Musei Reali e Arthemisia con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, la rassegna è curata da Renata Cristina Mazzantini e Luca Massimo Barbero.
Il ruolo della GNAM e di Palma Bucarelli
Nel sottolineare la vivacità culturale degli anni 1950-1970, la mostra evidenzia il ruolo da protagonista della Galleria Nazionale nel dibattito artistico e nella costituzione del patrimonio italiano moderno e contemporaneo, rendendo contemporaneamente omaggio alla figura di Palma Bucarelli, sua direttrice dal 1941 al 1975, cui si devono le acquisizioni, anche controcorrente, di opere che hanno segnato quel periodo.
Palma Bucarelli seppe relazionarsi con gli artisti più significativi e innovativi di quella stagione, da Burri e Fontana fino a Pascali. A lei si deve interesse e sostegno ai nuovi linguaggi del contemporaneo di cui la Galleria diventò un vero e proprio laboratorio.
Il percorso espositivo
Nel 1968 Palma Bucarelli presentò un nuovo allestimento della GNAM, ancora oggi studiato, in cui erano presenti alcune sale monografiche dedicate ad Alberto Burri, Lucio Fontana, Ettore Colla e Giuseppe Capogrossi. Anche la mostra di Torino presenta alcune sezioni dedicate a singoli artisti per poterne comprendere meglio il lavoro. Come ha annunciato Renata Cristina Mazzantini il futuro riallestimento della Galleria Nazionale sarà caratterizzato a sua volta dalla esposizione dei nuclei fondamentali dei singoli artisti nelle stesse sale in modo da far entrare il visitatore in quella che era stata l’atmosfera, la vita e l’opera di ciascuno.
Il percorso espositivo torinese si snoda lungo 12 sezioni che mettono a confronto alcuni degli artisti italiani più importanti. Da Capogrossi al tema della materia con Fontana, Burri, Colla, Mimmo Rotella, da Afro Basaldella a Piero Dorazio, da Giosetta Fioroni a Tano Festa, da Carla Accardi a Toti Scialoja. Particolarmente significativi i confronti tra Fontana e Burri, tra Franco Angeli e Piero Manzoni, tra Mario Schifano e Pino Pascali. La mostra si chiude con Michelangelo Pistoletto e Pino Pascali, artisti che, insieme agli altri, possiamo considerare oggi le radici dell’arte contemporanea italiana.