Da luglio 2024 il MUSE Café ha riaperto al pubblico con un nuovo allestimento e con una nuova identità all’insegna della sostenibilità alimentare, in seguito a una fase di studio su personas e brand identity e dopo due mesi di chiusura per restyling. Il punto di ristoro e caffetteria è stato ripensato per essere un tutt’uno con il museo, sia nel suo aspetto di servizio al pubblico che nella condivisione degli stessi valori, usi e linguaggi. In dialogo con i visitatori e con gli altri spazi del Museo delle Scienze di Trento, il MUSE Café è anche un teatro di eventi, incentrati sui temi dell’alimentazione, dello “spreco zero” e della tutela della biodiversità.
Uno spazio nuovo e sostenibile
Con oltre 200 metri quadrati di sala ristorante-caffetteria e di terrazza esterna, il punto di ristoro ha una capienza di circa cento posti. Il progetto architettonico del nuovo arredo è stato sviluppato dall’architetto Danilo Vespier, già progettista dell’edificio del MUSE con lo studio Renzo Piano Building Workshop, in collaborazione con lo staff del museo e con la consulenza del team di KBS Italia. Alcune parti di arredo, ancora in buono stato, sono state recuperate, in ottemperanza ai criteri di sostenibilità ambientale dell’edificio e dei CAM (Criteri Minimi Ambientali Ministeriali) per gli appalti pubblici e in accordo con i valori promossi dal museo. Il nuovo spazio caffetteria ripropone quindi i tavoli e le sedie precedenti, in seguito a una parziale ristrutturazione e alla verniciatura per rinnovarne l’aspetto cromatico. I materiali scelti per il bancone e gli elementi di arredo richiamano quelli utilizzati in tutto il museo: legno di bambù (sostenibile e facilmente rigenerabile), vetro, acciaio e krion (un composto di minerali naturali e una piccola percentuale di resine ad alta resistenza che lo rendono un materiale simile al marmo naturale e meno delicato da un punto di vista funzionale). L’altezza del bancone è stata abbassata per migliorarne l’accessibilità e le vetrine sono molto più grandi e luminose delle precedenti per sfruttare la luce naturale e ottimizzare l’esposizione dei prodotti in vendita. L’inserimento di alcuni monitor touch screen nella zona di fronte al bancone e vicino alla postazione delle casse favorisce la possibilità di esplorare il menù e le offerte del giorno prima di procedere all’ordinazione.
Il progetto in sette parole
Sette parole chiave guidano il progetto. “Green” e “Just” comportano l’adozione di strumenti e di iniziative per la sostenibilità ambientale e alimentare, quali un packaging alternativo edibile, compostabile e biodegradabile. La cucina è “Local”, poiché predilige forniture provenienti dai territori di prossimità e adopera ingredienti sostenibili, stagionali, tracciati ed etici. Attraverso porzioni controllate e strumenti che consentono ai clienti di comporre il piatto in base alle proprie esigenze e preferenze, il punto di ristoro evita ogni possibile spreco di cibo (“Balanced”). Infine, una totale trasparenza nell’informazione sugli alimenti serviti (“Clear”), l’esortazione del pubblico a partecipare ad attività interattive e ludiche su tematiche relative alla salute e all’ambiente (“Fun”) e l’apertura della cucina a qualsiasi tipo di dieta (“Inclusive”) concorrono alla composizione di uno spazio volto a sensibilizzare le persone attraverso l’insegnamento di buone pratiche, principale obiettivo del MUSE. La caffetteria è rifornita dal Gruppo Lavazza (sustainability partner del museo) con le miscele sostenibili La Reserva de ¡Tierra!, che contengono caffè provenienti da comunità coinvolte in progetti di responsabilità sociale, promossi e gestiti dalla Fondazione Lavazza.
Bevi e pensa
La prima rassegna di eventi è “Drink’n’Think, l’aperitivo che ispira”, organizzata in collaborazione con l’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholè Futuro di Torino. Il progetto anima il giardino e l’interno del MUSE Café con musica e “stand-up ecology”, spettacoli comici con il fine di educare il pubblico sui temi dell’alimentazione e della tutela ambientale. “Drink’n’Think” pone in relazione cibo e suono, anticipando le sfide espositive della mostra “Food sound”, che si terrà tra febbraio e settembre 2025 e approfondirà come i suoni influenzano le nostre scelte alimentari e di consumo.
Lorenzo Paglioriti