La mostra raccoglie oltre 200 fotografie scattate in Amazzonia da Sebastião Salgado, con lo scopo di sensibilizzare il pubblico riguardo alla salvaguardia della foresta amazzonica e delle sue popolazioni indigene.
L’esposizione si sviluppa intorno a due temi: il primo è costituito dalle fotografie di ambientazione paesaggistica, poste a diverse altezze e presentate in diversi formati, con le sezioni “Vedute aeree della foresta”, in cui si offre al visitatore un’ampia panoramica di enormi cascate e cieli tempestosi, “I fiumi volanti”, dove si vedono gli effetti delle centinaia di litri d’acqua disperse quotidianamente dagli alberi amazzonici, e – infine – “La foresta” e “Anavilhanas-Isole nella Corrente”, emblematiche dei panorami naturali del luogo; il secondo gruppo di immagini è dedicato alle diverse popolazioni indigene ed è accompagnato da alcune video interviste a capi tribù. La visita è accompagnata da una traccia audio immersiva realizzata dal compositore francese Jean-Michel Jarre, che riproduce i suoni della foresta pluviale (il fruscio degli alberi, i pianti degli animali, il canto degli uccelli, lo scroscio delle acque); d’altra parte, è possibile ascoltare la voce e i canti degli indigeni, provenienti dal Museo di Etnografia di Ginevra. Come racconta la curatrice della mostra, Lélia Wanick Salgado, “Disegnando ‛Amazônia’, ho voluto creare un ambiente in cui il visitatore si sentisse all’interno della foresta, integrato con la sua esuberante vegetazione e con la vita quotidiana delle popolazioni indigene”. Parte integrante dell’esposizione sono due sale di proiezione: in una le immagini del paesaggio boschivo scorrono accompagnate dal poema sinfonico Erosão, opera del compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos; nell’altra sono esposti alcuni ritratti di indigeni con in sottofondo una musica composta per la mostra dal musicista brasiliano Rodolfo Stroeter.